In occasione del 25 novembre l'Archivio di Stato pubblica una lettera di Isabella d'Este al marito Francesco Gonzaga per informarlo di un suo intervento contro la violenza alle donne.
A seguito dell'aggressione e al ferimento di una donna che ha riportato una grave ferita, Isabella d'Este, ritenendo l'offesa recata (diremmo oggi violenza contro le donne) molto grave e lesiva della digntà, interviene punendo l'aggressore con la pena capitale, con l'intendimento che debba essere da esempio (per exemplo de li altri tristi).
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1499 ottobre 6, Mantova
Illustrissimo signore mio. Questa mattina essendo la mogliere del Rodiano ussita de casa per andare a missa, Augustino già suo ragazzo apostato poco longe da l’uscio suo, cum una ronche l’asaltoe et menoli suso la testa una ferita grandissima, et taglioli el dito piccolo de la mane cum al quale se volse la poveretta deffendere. Quo fato credendo lassarla morta como sta a periculo, prese la via de la porta da Cereso: li botti furno dati, ma già era uscito. Alexio montato a cavallo lo seguita et spero che Dio vorà che lo gionghi, et già havendo scripto fin qui, è venuto nova che l’ha gionto et preso sul Te intertenuto da l’aqua, essendo el caso de la exhorbitantia, che le lo facio impicare bello et caldo, essendo cum le mani gionte pregata da tutti gli homini da bene. Monsignore che l’ha veduta dice ch’el spera che non morirà, benché habia più de una ferita. S’el moro de sua signoria non se gli fusse a caso imbatuto, la finiva de amazare. Se haverò usata questa prosumptione senza aspectare resposta da vostra signoria, la me haverà excusata, parendome el caso atrocissimo, et la absentia vostra non meriti dilatione per exemplo de li altri tristi, et in bona gratia de predicta vostra signoria sempre me racomando. Mantue vi octobris 1499.
E. d(evota). v(ostra). consors Isabella cum recommendatione.
In ASMn, Archivio Gonzaga, b. 2113, c. 189.